The wall
” Papà è volato attraverso l’oceano
Lasciando solo un ricordo
Un’istantanea nell’album di famiglia
Papà cos’altro hai lasciato per me?
Papà cosa hai lasciato per me?
Dopotutto era solo un mattone nel muro
Dopotutto era tutto solo mattoni nel muro”
Oggi si riposa, che bello! Sto per uscire e inizia a pioviccicare. Pensavo di andare al mare o a pattinare. Preparo caffè e integratori e metto un po’ di musica a palla per mandare un messaggio ai vicini del quartiere. Questo operoso quartiere dormitorio sulle colline sopra San Benedetto. Mi affaccio ai vari balconi sorseggiando caffè ma non scorgo nessuna reazione alla mia provocazione musicale. Poche persone in terrazza o in giardino o in sala pranzo, tutti affaccendati a spolverare, studiare, a stendere i panni o a ripiegarli.
Nessuno stupore rispetto alla fantastica musica non richiesta che ho gentilmente sparato nell’etere ad una potenza impressionante. Continuo a sorseggiare il caffè impostando espressioni facciali studiate e casuali ma nessuno sembra farmi caso. Ammiro il verde lussureggiante tutto intorno e i contorni di questo quartiere da poco costruito, perfettamente architettato per famiglie di nuova costituzione o in procinto di disgregarsi. E’ da tempo ormai che nessuno sembra farmi molto caso. Deve essere per via dell’età che avanza oppure per via del mio strano stato di coscienza. Anzi è sicuramente per quello. Si tratta certamente del mio strano stato di coscienza. Dopotutto non è che mi infastidisca questa mancanza di interesse, ci faccio caso soltanto perchè la trovo una cosa molto interessante. Sono molte le cose che trovo molto interessanti. Anzi, forse trovo più o meno tutto molto interessante. Ma questa cosa desta la mia curiosità in modo particolare. Mi succede lo stesso al mare con i vicini di ombrellone.
E’ da qualche anno che avrei piacere di salutarli ma ogni volta che arrivo li non riesco mai a trovare il loro sguardo nel giusto momento e con la giusta predisposizione. Tantomeno riesco a trovare il giusto feeling per un sorriso. Ma pian piano ho fatto progressi. Adesso con una buona manciata di vicini di ombrellone, anche se in modo discontinuo, ho nel tempo accumulato una buona quantità di momenti di comunicazione consapevolmente indirizzati arrivando addirittura a diversi ” Buon pranzo” nei momenti di congedo. Ma ora vado a mettere il lubrificante ai pattini che il sole va e viene. Tra poco vado a prendere la macchina e scendo e magari mi farò una bella pattinata.
E i Pink Floid continuano a suonare ed a stupire il mio animo mutevole e a trascinarmi come in un vortice che mi riporta ala realtà.
” Zitto ora bambino, non piangere
La mamma realizzerà tutti i
Tuoi incubi
La mamma ti trasmetterà tutte le proprie paure
La mamma ti terrà proprio qui
Sotto la sua ala
Non ti lascerà volare ma potrebbe lasciarti cantare
La mamma ti terrà sempre al calduccio
Oh babe, oh babe
Certo che la mamma ti aiuterà a costruire il muro
Oh babe, oh babe “
Prima a un certo punto l’algorito di youtube ha gentilmente deciso di mettermi ” The wall” e cosi me ne stavo li seduto sul divano a piangere come un bambino. All’inizio di ogni nuovo brano il mio pianto si intensificava in una nuova esplosione, abbandonato alla sorpresa di ogni singola nota . Come se ad ogni istante si schiudesse un segreto della mia anima rivelato per la prima volta dopo 30 anni che conosco a memoria ogni singola vibrazione di quest’album. E piangevo godendomi l’emozione del pianto mentre cercavo di capire se stavo piangendo per la consapevolezza dell’esistenza di quella musica meravigliosa o per la sorpresa che fosse come ascoltarla per la prima volta. E ora youtube mi ha messo “The unforgiven” dei metallica, grande il mio amico algoritmo!
Sangue fresco raggiunge questa Terra
E in breve sottomesso
Attraverso la costante e gravosa disgrazia
Il ragazzino impara le loro regole
Col tempo il bambino è assorbito
Capro espiatorio di torti altrui
Privato di tutti i suoi pensieri
Il giovane continua a lottare, è risaputo
Un giuramento a se stesso Che mai d’ora in poi
Gli porteranno via la sua volontà
Quello che ho provato
Quello che ho conosciuto
Non è mai brillato in quello che ho mostrato
Non lo è mai stato
Non si è mai visto
Non saprai mai ciò che avrebbe potuto essere
Quello che ho provato
Quello che ho conosciuto
Non è mai brillato in quello che ho mostrato
Mai stato libero
Mai stato me stesso
Quindi ti ho definito l’imperdonato
Dedicano le loro vite
A occuparsi della sua
Lui tenta di compiacerli tutti…
Scrittore, agente immobiliare, trader, programmatore, consulente/agente di commercio, formatore per pizzaioli.